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RICERCA 4.0: QUANDO IN ITALIA GLI INVESTIMENTI STENTANO LA PARTNERSHIP SANT’ANNA-NUOVO PIGNONE PER LA SENSORISTICA RAPPRESENTA UN’ESEMPIO RILEVANTE NELLA CREAZIONE DEI COMPETENCE CENTER

Publication date: 13.12.2017
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Il Sole 24 Ore affronta il tema dello sviluppo italiano dell’economia 4.0 nel “DOSSIER INNOVAZIONE” di martedì 12 dicembre. Gli incentivi fiscali sembrano funzionare e spingono gli investimenti industriali ma l’Italia mostra un gap nei finanziamenti commissionati dalle imprese verso ricerca e sviluppo di università e centri pubblici di ricerca da ben 1,7 miliardi rispetto a quanto accade in Germania paese classificatosi primo nel benchmarking europeo. Il punto debole del sistema è che il lavoro e la spesa fatta in partnership da soggetti pubblici e imprese risulta ancora estremamente bassa. I competence center previsti come la via italiana al trasferimento tecnologico, potranno prendere avvio nel 2018, dopo che la Corte di Conti ha sbloccato il provvedimento cui seguirà il bando di gara per selezionare i centri misti università-centri ricerca-imprese che potranno usufruire dei finanziamenti pubblici. Ma alcune realtà italiane, come la Scuola Superiore Sant’Anna, si stanno già muovendo per consolidare partnership pubblico-private in campi specifici, proprio per offrire servizi di trasferimento tecnologico specialistico, avendo capito l’importanza di queste intese per l’innovazione del Paese.

L’Istituto TeCIP della Scuola Superiore Sant’Anna già oggi lavora addirittura dall'interno dell'impresa, così facendo i migliori risultati della ricerca industriale nelle tecnologie 4.0 passano direttamente dal laboratorio al test sul prodotto, visto che tutto si svolge fisicamente nello stesso posto. La Scuola ha firmato a inizio anno un accordo con il colosso Ge Oil &Gas ed è così nata l'idea di costituire un laboratorio che si occupasse di sensoristica applicata alle turbomacchine - oggi operativo - all'interno della sede Nuovo Pignone di Firenze. Ricercatori e ingegneri lavorano insieme su una delle frontiere di industria 4.0: la diagnostica predittiva che, proprio grazie all'impiego dei sensori, consente di avere una gestione intelligente e una manutenzione continua nell'utilizzo di macchinari utilizzati negli oleodotti e gasdotti (compressori) e nella generazione di energia (turbine).

Nel laboratorio di sensoristica per turbomacchine operano: il Sant'Anna di Pisa - attraverso l'Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell'Informazione e della Percezione (TeCIP) – la Baker Hughes GE  e Infibra Technologies, spin off costituita da alcuni dipendenti del Sant'Anna.

Per Fabrizio Di Pasquale, docente del Sant'Anna e responsabile tecnico del laboratorio, «questa soluzione consente un efficace trasferimento tecnologico basato sulla condivisione diretta delle nostre ricerche. Inoltre il modello proposto promuove efficacemente l'applicazione di tecnologie digitali a nuovi processi produttivi in linea con le direttive di Industria 4.0, offrendo inoltre a studenti e ricercatori interessanti opportunità occupazionali». «Questo laboratorio è un esempio concreto della collaborazione virtuosa tra la nostra azienda e le eccellenze rappresentate dal mondo della ricerca che troviamo in Toscana e in Italia, come il Sant'Anna», avverte il responsabile laboratorio per il business turbo machinery&process solutions di Bhge, Lorenzo Lorenzi. Che sottolinea come «la complementarietà tra investimenti produttivi, sistema educativo e sistema della ricerca nell'ambito dell'Impresa 4.0 è la leva vincente per creare sviluppo sostenibile nel tempo e favorire l'avanzamento tecnologico, la competitività delle risorse e, dunque, la crescita dell’intero Sistema Paese».